lunedì 26 aprile 2021

The Falcon and the Winter Soldier - Finale

 Siamo arrivati alla fine e io sono emotivamente stremata.


L'immagine è un filo spoiler, ma la Disney l'ha appena pubblicata, quindi alzo le mani.

Se invece non avete ancora visto l'episodio, anche a questo giro, non continuate. 


Inizio a scrivere questo post nella giornata dopo gli Oscar, quindi vi avviso, non sono nel migliore dei mood. Dover commentare un episodio del genere, con quello che è appena successo, forse non è proprio il massimo. Ma dovrò farlo, prima o poi.

Vi avviso: se l'episodio precedente era stato particolarmente difficile da commentare, per me, questo lo sarà dieci volte tanto, quindi chiedo scusa in anticipo.

Partiamo dal tasto dolente, come al solito: non vorrei neanche nominarlo, lui e il suo scudo di Art Attack, non mi sono neanche sforzata a cercare gif, a sto giro. Inutile come il ghiaccio in Antartide.
È strettamente necessario menzionare il suo barlume di redenzione durante le scene contro i Flag Smasher? Più o meno, se poi pensiamo alla fine, quando si prova il suo nuovo costume di Halloween, non credo che la redenzione sia andata a buon fine. 

Passiamo alle cose più importanti.

Premessa: ho guardato 4/5 della puntata sul mio iPad in autobus, mentre andavo a lavorare. Fortunatamente era mezzo vuoto e la figuraccia si è semi-risparmiata, perché non ho risparmiato le reazioni, forse non ho esagerato con le urla, quello sì.

Tutta la scena di scazzottamenti è stata magnifica. Non saprei cos'altro dire.
Certi parallelismi o citazioni che levatevi tutti.
Credo che una delle scene più potenti sia stata quella di Sam che porta il cadavere di Karli.



Parliamo brevemente di Karli, io sono un po' combattuta su di lei. Capisco le suo motivazioni e cosa sta dietro al suo movimento, ma quando i suoi stessi pari sembrano titubare agli ordini mi ha fatto un po' vacillare: crede davvero che la violenza estrema, l'assassinio siano l'unica via oppure si è fatta prendere la mano dalle manie di potenza, come sosteneva Zemo? Sicuramente sono d'accordo con chi dice che il suo personaggio è stato un po' troppo affrettato e meritava più approfondimento. Vedo più come villain quella stronza di Sharon che lei, onestamente. 

In questa sequenza action ci rendiamo conto che Steve aveva ragione su Sam e perché lasciare lo scudo a lui. Sam, giustamente, ha dovuto fare il suo percorso per arrivare ad accettarlo, ma forse il buon vecchio Stevarino ci aveva visto lungo, non senza considerare alcune cose, sicuramente, ma alla fine non si era sbagliato. 



Pensare al discorso di Sam, alla luce di quello che è successo stanotte agli Oscar, che sono amaramente ironici nel rappresentare una sorte di metafora della vita (attori bianchi vincenti come protagonisti, attori non bianchi vincenti come NON protagonisti), un po' mi fa incazzare. E lo so che questo non è il mondo vero e che gli Oscar sono un mezzo circo messo su per far girare soldi e potere, ma la cosa mi fa incazzare lo stesso. Perché se chi non è bianco deve faticare il triplo per raggiungere un obiettivo nella fiction, cosa devono fare nella vita vera? Quanta strada ancora c'è da fare, non ne abbiamo la più pallida idea. 

E quell'ultima scena con Isaiah mi ha spezzato completamente, singhiozzi incontrollati nonostante fossi a lavoro, prima di iniziare il mio turno. Dio, quanto avremmo bisogno di Sam Wilson nella vita vera, anzi, no, sono sicura che ne abbiamo tanti, ma purtroppo non ci sono Steve Rogers, veri ally che gli lascino spazio. 





L'umanità di questa ultima scena è straziante. E mi fa accapponare la pelle, pensare che ci sia gente lì fuori che lotta per negare questa umanità, che si rifiuta a pensare che ci siano esseri umani di serie A e serie B, che insiste a privilegiare chi ha la "fortuna" di nascere con la melanina scarseggiante. 

Altro momento straziante è stato quello di Bucky che ha finalmente fatto i conti con il suo passato e ha tirato una sbarra sull'ultimo nome della lista, Yori.
È durata pochissimo, ma non per questo ha fatto meno male. 


Io non me lo meritavo tutto sto dolore in quaranta minuti.

Menzione speciale a Zemo, che riesce a fare danni anche chiuso in un carcere speciale.


Con un maggiordomo che mi dà piene vibes di Alfred.


Altra menzione veloce, questa volta a Sharon, che sentirla chiamare Agent Carter in quella scena post credit è stato come una pugnalata in pieno petto. Peggy would never.


Immagino che la vedremo di nuovo. Ma mi viene il nervoso. Sicuramente è un filo più interessante da villain. Forse.

E poi, quella scena finalissima, con la festa e la gioia della Louisiana. Le lacrime sono scese, naturalmente, ma almeno queste erano di gioia.

E io che invidio a bestia Bucky perché immagino solo, tutto il buon cibo che si è pappato. 




Spero davvero di vedere una seconda stagione e anche Cap 4, perché sì, sono ingorda.

Grazie Anthony & Sebastian per questo magnifico show!




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