venerdì 18 novembre 2022

Heartstopper

Non so quanto tempo sia passato dall'ultima volta che mi sia entusiasmata così tanto per un libro/film/serie TV. O forse lo so e mento a me stessa perché mi vergogno a pensare che siano SECOLI.


Mi sono incuriosita per questa storia vedendo il trailer della serie Netflix a metà marzo. 
Su Twitter la gente è semi impazzita, in tanti  ci vedevano una Stevetony AU. E io vivo per la Stevetony, ce li ho anche tatuati addosso, tanto per capirci. 


Ho pensato di comprare la graphic novel prima che uscisse la serie, perché "non si sa mai" e poi comunque sapevo che avrei avuto abbastanza tempo per leggerli prima che fosse stata rilasciata su Netflix.

Bene.

È stato l'inizio della fine.

Ho letto i primi quattro volumi in un pomeriggio. Con mezzi potentissimi sono riuscita a guardare la serie con un paio di settimane di anticipo.


Insomma, ossessione dura e pura.


Come non mi accadeva da quando ho iniziato a seguire l'MCU (visto, l'ho ammesso, da quanto tempo non accadeva). 
È una sensazione bella, che mi mancava davvero un sacco. Perché io vivo per queste cose, non avere l'entusiasmo e l'eccitazione di vedere/leggere qualcosa è praticamente l'essenza della mia vita.

Ma ciancio alle bande, bando alle ciancie. Parliamo un po' di Heartstopper e poi dei miei deliri.


Perché mi ha folgorata così tanto? Perché è una ventata d'aria fresca. 
Per svariate ragioni, la causa della comunità LGBTQ+ mi è molto vicina e, con l'intento di educarmi, cerco di guardare prodotti a tema LGBTQ+, leggere libri per informarmi e ascolto anche un podcast che parla di cultura pop nella cultura queer, Queer Scream (che consiglio altamente e che trovate sia su Apple Podcast che su Spotify).

Una costante in tutte le storie di persone non eterosessuali è la tragedia. Non c'è racconto, che sia audiovisivo o libro in cui non ci sia qualcosa che vada storto: bullismo violento, AIDS, morte, storie d'amore a senso unico, storie d'amore destinate al fallimento. E non raramente... storie scritte male. 

Heartstopper è diverso. È una comfort story e si percepisce immediatamente che è stata scritta da una persona della comunità.
Ovviamente non è tutto rose e fiori, le difficoltà ci sono. Nick deve affrontare la questione della sua sessualità, Charlie ha a che fare coi bulli e la sua insicurezza, ma tutto è raccontato con delicatezza. 
E in questo mondo pieno di schifo e marciume, fa un po' da oasi dov andare a rifugiarsi. 

Per me è stato così.

Non lo so cosa sia scattato nel mio cervello, ma la marcia è stata messa direttamente in quinta. È realmente bastato solo un trailer.

***

Quindi, cosa è successo? Come nella migliore tradizione di Chiara e le sue ossessioni, come ho già accennato prima, ho letto i quattro volumi pubblicati in cartaceo e sono andata a cercarmi il webcomic per leggere il resto della storia (che ora sta in hiatus e io sto soffrendo) che verrà pubblicata nel quinto e per leggermi anche tutti gli extra. 

Al presente, ho riguardato la serie 12 volte e solo perché da Luglio in poi mi sono impedita di ricominciarla in loop, altrimenti probabilmente sarei arrivata a 33. Ma ciò non vuol dire che non la andrò a rivedere ancora fin tanto che non arriva la seconda stagione.

Ho stressato svariate persone per guardare la serie, alcune direttamente e altre indirettamente e sonno riuscita a farne ossessionare un paio. Alcun* di loro sono anche venut* a ringraziarmi perché l'hanno amata alla follia.

Ma non mi sono fermata alla lettura di Heartstopper, ho comprato le due mini novelle legate ad HS, This Winter e Nick & Charlie in più i romanzi: Solitaire (che è l'origine di tutto), Radio Silence e I Was Born for This

Ma soprattutto, finalmente, per una volta in vita mia, sono riuscita ad essere al posto giusto nel momento giusto. Essendo una produzione inglese, molti degli eventi legati alla serie/libri sono qui a Londra. Mi pentirò per sempre di non essere riuscita a raggiungere London Bridge per la premiere, ma aspettate bene l'anno prossimo. Non è una promessa, è una minaccia. 

Il primo evento a cui sono riuscita a partecipare è stata la presentazione della stanza di Charlie al grande Watersones (la maggiore catena di librerie in UK) a Piccadilly Circus, c'erano solo 100 biglietti e io e i miei amici Ago e Shanice siamo riusciti ad accaparrarcene tre. In programma c'era una sessione di autografi di Alice Oseman, l'autrice della storia.




Più di una volta, nei giorni precedenti all'evento, scherzando con i miei amici "Dovrebbe venire almeno Joe alla presentazione, in fondo è la stanza di Charlie."

Non solo è venuto Joe Locke, ma sono apparsi anche Kit Connor, Sebastian Croft e Corinna Brown. E io per poco non ho avuto un mancamento. 




Il mio manifesting è funzionato male per il Pride in London. Ero alla parata come volontaria e sarei dovuta stare in posizione alla testa del corteo, per qualche motivo sono finita in fondo e quando ho scoperto che erano lì, sono scappata troppo tardi per cercare di raggiungerli (il Pride di Londra è infinito). 😢

Poi tocca alla YALC (Young Adult Literature Convention), dove di nuovo, io e Shanice affrontiamo 200 persone davanti a noi e quasi due ore di fila per un autografo di Alice (il terzo). Riusciamo anche ad andare ad un suo panel. Non ci soffermiamo sull'ammontare di soldi spesi in libri quel giorno...





Nonostante le miriadi di avvistamenti in giro per Londra, io mi sono trovata spesso nel posto giusto nel momento sbagliato (solitamente un giorno/qualche ora prima). 
Ma se avete letto questo post, sapete che ho avuto una bellissima sorpresa per il mio compleanno. 

Kit Connor si presenta a sorpresa alla premiere di The Grey Man e a distanza di mesi ancora mi domando come diamine abbia fatto a sopravvivere a lui e a Chris Evans a distanza di un'ora che non solo si fanno un selfie con me, ma mi augurano anche buon compleanno. 



Arriva Agosto e ci si affretta a comprare i biglietti per The Trials, piece teatrale che ha nel cast Joe Locke e Will Gao. L'ansia, come al solito, prevale e io e i miei amici riusciamo a prendere biglietti per due serate. 
Per la prima serata, dopo lavoro, cerco di fiondarmi davanti al teatro per riuscire a beccare qualcuno, Will e Joe mi passano praticamente davanti e per poco neanche me ne accorgo. 
Anche questa volta, per me è stata una serie di timing completamente sballati e non sono riuscita a beccare manco mezza persona del cast che è andata a vederli.
Però, al primo giro, c'era Alice seduta un paio di posti più in là di noi. 
Mentre al secondo giro, finalmente ho scoperto dov'era la benedetta stage door ed è andata a finire così, con me che sguscio, come sempre, in mezzo alle ragazzine. 


E poi succede che spendo veramente una fortuna per una delle convention peggio organizzate a cui abbia mai partecipato, ma alla fine sono riuscita a fare le foto con tutti, anche se mi sono persa i panel e ancora sto rosicando come pochi. Ma è stata una giornata bellissima lo stesso. (La mia faccia molto meno)






Devo essere risultata molto simpatica ai fotografi, perché un paio di settimane dopo la con ho trovato ben due volte la mia facciazza sui loro canali...



Mia madre dice che siamo una bella coppia, ma si sa, ogni scarrafone è bello a mamma sua. (E soprattutto, mi arrestano)

Altro giro, altra corsa. Io e i miei amici riusciamo a prendere i biglietti per la presentazione dello Yearbook di Hearstopper con Alice.









E per ribadire che almeno per una volta in vita mia mi trovo nel posto giusto (sui momenti, lo abbiamo già notato, non sempre funziona), quest'estate sono anche riuscita a fare un giro a Herne Bay,  dove hanno girato la sequenza finale della prima stagione, la gita al mare di Nick & Charlie. La giornata non era granché, ma è stato veramente bello andare alla ricerca delle varie location delle scene, con tanto di giro sulla giostra!





Mi piacerebbe un sacco andare alla ricerca di altre location, ma molte sono fuori città e non semplicissime da raggiungere senza macchina. Chissà, magari toccherà fare una gita a Parigi l'anno prossimo...

E chissà ancora quante altre ne combinerò.




***

Quando ci si trova in uno stato mentale non del tutto sereno, qualsiasi cosa da fare è un peso. Anche le cose che fanno stare bene, che danno gioia. 
Sono in un periodo della mia vita che questo stato mentale sta impattando tutto ciò che amo e che amo fare. 
Heartstopper mi sta aiutando a ritrovare quella gioia. Non so se riuscirò a fare mattate vere con la frequenza con cui le facevo prima (ora come ora una all'anno è anche grasso che cola), non so se riuscirò a ricominciare con questo blog regolarmente, non so se riuscirò a scrivere le mie storielle senza senso che non leggerà mai nessuno, non so se riuscirò mai ad avere indietro quell'entusiasmo ed energia che avevo. 
E lo so anche che indietro non si torna, ma la situazione com'è ora non mi piace granché.
Però c' Heartstopper. Che un minimo, mi ricorda com'è bello essere appassionati di qualcosa.

Ogni tanto scherzo, ma forse un minimo di serietà sotto sotto c'è. Da quando è morto Tony Stark tutto è andato a puttane e ora Nick e Charlie stanno cercando di tirarmi un po' su.

Non so se c'è qualche anima che è arrivata fin qui, però ecco. Questa è un po' la situazione al momento, cosa succederà d'ora in avanti, non lo so. 

Però, lasciatemela dire un'ultima cosa: Grazie Alice Oseman.









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