giovedì 29 novembre 2012

How I Met... Jackson Rathbone (& Nikki Reed)

Inauguriamo una nuova rubrica: How I Met [inserire nome a random], se masticate un po' di inglese (e di telefilm) capirete che il tema è quello degli incontri con le celebrities.

I suddetti incontri, non devono per forza essere terminati a buon fine (= con foto e/o autografo annessi), però dai, sempre meglio di niente.

Come prima cartuccia mi sparo Jackson Rathbone, uno dei membri del mio Pantheon, sì insomma, uno di quelli a più alto tasso di sclero.

Praticamente uno dei due-tre vampiri che hanno l'onore di essere apprezzati dalla sottoscritta (per chi non mi conosce, io tifo per i lupi mannari, sì).

Il racconto potrebbe essere parecchio lungo, ma cercherò di ridurlo nei punti salienti.





Lo sclero è partito più o meno un mese e mezzo prima, ovvero a circa metà settembre 2011, quando dopo la lettura dell'SMS della mia amica Ale che mi avvisava che Jackson sarebbe stato ospite insieme a Nikki Reed del Festival del Cinema di Roma.
Momenti di panico puro: per almeno 10 minuti il mio cervello è andato in black out e non ho davvero più capito un ciufolo; passato lo stand-by è partito lo step isteria pura con pianti annessi (ebbene sì, ho sfoderato il mio peggior lato bimbominchia).

Per essere a Roma quel weekend ho veramente fatto di tutto, compreso bidonare un impegno già preso parecchio tempo prima; ma Jackson in Italia, QUANDO MI RICAPITAVA?

Detto ciò, dopo essermi sciroppata 5 ore di intercity Parma-Roma (dopo 4 ore di aiuto compiti) arrivo praticamente di corsa all'albergo dove alloggiavano gli attori. Piantonavano già da parecchie ore un gruppo di amiche, che mi fanno sapere che i due erano già arrivati: Shin ritardataria parte 1.

Dopo ancora un paio d'ore di nulla assoluto, decido di ritirarmi al bed & breakfast vicino all'Auditorium.

Il giorno seguente sarebbe stato il giorno clou: dopo svariati fracassamenti di maroni, il gruppo di  stalker allo sbaraglio e la sottoscritta riescono ad intrufolarsi alla conferenza stampa, scatta la prima visione:


Il cuore regge a malapena, però i riflessi sono piuttosto pronti da riuscire a scattare alla fine della conferenza e strappare un autografo. Shin vincitrice parte 1.
Dopodiché parte lo stalking a scopo fotografico: grazie al supporto morale di Manu e Vale mi fiondo nel 'retrobottega' dell'auditorium per cercare di braccare i due, o quanto meno Egli, all'uscita... niente, sono stati più svelti di me... Shin ritardataria parte 2.

Però mi sono consolata con una foto con PierFrancesco Favino, tié:


Al pomeriggio evento aperto al pubblico, grazie alle solite misericordiose amiche entro in sala e tac!, seconda visione:
  

Ennesimo grazie alle amiche misericordiose riesco anche ad imbucarmi alla sessione autografi, proponendomi in una delle figure più barbine che la mente umana possa ricordare: la sottoscritta davanti ad Egli, con sorriso ebete, Egli chiede 'How are you?' (come stai) e la sottoscritta: 'Thank you' (grazie)... I neuroni erano momentaneamente in vacanza sulle spiagge di Bora Bora assaporando una gustosissima Pina Colada.

La sera mi risparmio l'ennesimo pellegrinaggio sotto l'hotel, cercando di accalappiare nel frattempo Claudio Santamaria sul red carpet del Festival, ma invano.

Il terzo giorno è un po' un caos, mattina davanti l'albergo e il pomeriggio mi ritrovo nell'area stampa davanti al Cinema Moderno di Piazza Repubblica con un iPhone in mano per registrare la mini-intervista per Best Movie della mia amica Moni.
Data una certa impossibilità pratica non mi sono vista, ma sono sicura che la mia faccia avesse avuto un'espressione piuttosto ebete, forse anche peggio di quella del pomeriggio precedente.




La sera mi dedico ad un minimo di vita sociale e sto un po' con le amiche, ma poi non mi do per vinta e torno sotto l'hotel: Shin ritardataria parte 3. iti
Eh, sì, il duo è arrivato 15 minuti prima di me e si è anche fermato a far foto con le ragazze che stazionavano in via del Babuino. Crisi isterica quasi in atto, se non che, durante l'attesa, da un mini van mi appare il Maestro Karl Lagerfeld:


Mesta e sconsolata, vado per rientrare alla base, quando mi arriva la soffiata che Cric e Croc sarebbero ripartiti l'indomani mattina presto (eh, sì, gente, io senza foto non volevo mica tornare a casa).

Passo la notte senza chiudere occhio e alle 7 di mattina mi ritrovo di nuovo davanti l'albergo con un gruppetto di altre irriducibili...
Dopo quasi un'ora e mezza di attesa il gruppo esce dall'albergo: Jackson e Nikki carinissimi non si risparmiano, quindi io dopo quattro giorni di appostamenti, corse, crisi e freddo raggiungo il mio scopo:



Spero di non avervi annoiati a morte...

OCCHIO CHE DOMANI (ANZI, ORMAI OGGI) E' GIOVEDI!

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