sabato 2 novembre 2013

Fangirl, Way of Life - Federica

Arieccoci qui con la rubrica scritta praticamente da voi!

Abbiamo già visto premiere e concerti grazie ad Alessia, Serena, Chiara e Carmen.

Oggi leggeremo di una grande passione musicale, grazie a Federica, ovvero quella per i Duran Duran.
Gruppo storico che ha visto tra le sue ammiratrici, pietre miliari del fangirlismo come Clizia Gurrado, talmente di impatto che uscirono libro e conseguente film, Sposerò Simon Le Bon.

Ma torniamo a noi, e lasciamo che siano le parole di Federica a raccontarci la sua esperienza.

Vi ricordo che potete mandarmi le vostre storie e le vostre foto all'indirizzo mail: diariopocosegretodiunafangirl@gmail.com




Da che io mi ricordi, son sempre stata fangirl. Vuoi per i personaggi dei cartoni animati (dai 6 ai 12 anni), vuoi per i calciatori (dai 12 ai 14 anni), vuoi per i cantanti (dai 14 in su), la mia vita è sempre stata costellata da fangirlaggi di varia natura.
Ma il top, l'apice di tutto ciò, credo di averlo raggiunto attorno al 2003-2004, dove, complice una storia d'amore andata male, persi completamente la testa per i Duran Duran.
E chissenefrega se i membri della band sarebbero potuti essere tutti quanti miei padri, io mi ero innamorata di loro, in primis per la musica (adoravo, e adoro tutt'ora, il synthpop anni 80), mi aiutarono a risollevare il morale dopo la delusione e poi perchè, diaciamola tutta, da giovani erano dei gran bei figlioli. E sono rimasti anche ora, a 50 anni suonati, degli uomini assai affascinanti.
Il mio impegno come giovane fan è stato molto intenso: non vi dico quanto ho speso in cd, vinili, libri, pubblicazioni varie e riviste risalenti agli anni '80 per poter avere tutto sui miei prediletti. Anche Internet aiutò, ma nel 2003, senza ADSL, non potevo combinare tantissimo!
Poi, in mezzo a questo delirio duraniano, la notizia bomba: i 5 di Birmingham sarebbero usciti a breve col nuovo album, nella formazione originale degli anni '80. Già solo per questo ero in fibrillazione, in più venni a sapere che il giorno 8 ottobre 2004 tutti e 5 sarebbero stati ospiti a MTV, più precisamente a TRL, in onda da piazza del Duomo a Milano. In quel momento sapevo già che quel giorno sarei stata là sotto, facendo di tutto per poter salire negli studi ed incontrarli.
Nelle settimane precedenti l'evento MTV martellò parecchio con questa storia e io mi ero già organizzata tutto: mi sarei fatta accompagnare in auto da mio padre e avrei stazionato sotto il balcone di TRL con un ritratto ad olio di John Taylor da sventolare verso l'alto per farmi notare. Piccola precisazione: non ero innamorata di Simon Le Bon ma di John Taylor, il bassista, bello come il sole da giovane, bello come il sole adesso a 53 anni, sempre bello come il sole anche nel 2004, a 44 anni. John Taylor, di cui avevo fatto un ritratto su tela poche settimane prima e ancora non sapevo che mi sarebbe venuto utile così.


Un pomeriggio, ormai mancavano due-tre settimane all'evento, TRL lanciò l'ennesima bomba: chiedeva ai fan di inviare una mail di convincimento alla redazione per fare in modo di vincere un PASS PER IL BACKSTAGE PER IL GIORNO 8 OTTOBRE 2004. Praticamente la chiave per il paradiso, secondo la mia prospettiva.
Ci ho provato. Ho mandato la mia mail di convincimento facendo leva sul fatto che fossi una fan giovanissima (all'epoca avevo 18 anni appena compiuti, e l'età media dei fans dei Duran si aggirava attorno ai 30-35 anni) ma non per questo meno accanita, l'ho corredata di numero di cellulare e ho atteso. Ora non ricordo se fu il giorno dopo o ne trascorsero un paio, ma la chiamata da MTV arrivò. Purtroppo non fu la chiamata sperata, mi chiesero se per caso non abitassi a Milano per poter venire a casa mia ad intervistarmi e mostrare la mia collezione di cimeli, ma essendo di Parma la cosa non poteva essere fattibile. Non mi sono persa d'animo e, con una macchina fotografica ANALOGICA, ho fotografato tutto quello che possedevo sui Duran, ho scansionato le fotografie sviluppate e ho spedito una pesantissima mail piena di foto alla redazione di TRL che impiegò circa un'ora ad inviarsi.
Il giorno dopo arrivò la seconda telefonata dalla redazione di TRL, dicendomi che li avevo impressionati per la giovane età e la quantità di roba che possedevo e che il giorno dopo mi avrebbero telefonato in diretta dalla trasmissione per confermarmi quello che volevo sentirli dire: AVEVO VINTO IL TANTO AGOGNATO PASS PER IL BACKSTAGE!!!
Vi risparmio i dettagli della telefonata in diretta, della settimana da neuro che ho passato con stomaco chiuso e assenza di sonno e passo direttamente all'8 ottobre 2004.
Con quel sant'uomo di mio padre al seguito e il ritratto di John sotto al braccio arrivai in zona Piazza del Duomo con netto anticipo, così potei controllare bene quale fosse l'ingresso degli studi di TRL. Mangiare non se ne parlava, girare ero troppo nervosa, così aspettai paziente (si fa per dire...) l'ora in cui sarei salita. Non ero l'unica che aveva vinto il pass, così nell'attesa feci conoscenza di alcuni fans storici della band, decisamente impazienti anche loro!
Una mezz'ora prima dell'inizio della trasmissione ci fecero accomodare nel backstage, tutti seduti ordinati: da lì sarebbero passati i Duran Duran per dirigersi nello studio vero e proprio per la diretta. Si sarebbero fermati prima? Si sarebbero intrattenuti un po' con noi? Non vi dico come stavo, ero nella seconda fila di sedie, ancora adesso, a distanza di 9 anni, solo a pensarci mi ritorna addosso tutta quella pazzesca agitazione, la stessa agitazione che son riuscita a provare soltanto un'altra volta, e nemmeno così forte, negli attimi prima che iniziasse il mio primo concerto dei Muse.
Comunque.
La trasmissione iniziò e loro non arrivavano! Come autentiche star navigate si volevano fare attendere! Io ormai non sapevo più dove sbattere la testa, avevo il mio quadro appoggiato lì di fianco, volevo l'autografo su di esso!
Poi, un po' di caos: erano finalmente arrivati! Dalla mia postazione mi sfilarono davanti, dritti verso lo studio televisivo, e tentai di scattare qualche foto per immortalare il momento ma la macchina analogica non fece il proprio dovere, complice anche il fatto che non si potesse usare il flash, così alla fine mi ritrovai con un pugno di ectoplasmi impressi su carta. Pazienza, perchè il meglio sarebbe arrivato a breve: John Taylor fu l'unico a fermarsi un attimo per stringere le mani a noi fans ed io, essendo in seconda fila, feci pochissima fatica per allungarmi un pelo e stringergliela. Credo di aver realizzato dopo un paio di giorni che avevo stretto la mano a John Taylor dei Duran Duran, ma in quel momento lì, dopo che tutti e cinque ebbero finito di passare per andare poi in diretta su TRL, l'unica cosa che fui in grado di fare fu piangere davanti a tutti! Ci feci anche una mezza figura barbina, ma ricordo che una delle altre fans che era lì con me mi disse "Dai, non piangere che poi piango anch'io!". E sarebbe stato anche più plausubile, lei aveva aspettato 20 anni per coronare il sogno di vedere i Duran da vicino, io solo un paio!
 

Di quanto successe durante la trasmissione non mi ricordo poi tanto, alla fine era la solita puntata di TRL. Altri fans salirono, si erano appostati in Piazza del Duomo a fare quello che avrei fatto io se non mi avessero dato il pass, ma rimase tutto molto tranquillo per tutta la durata della puntata.
Però i Duran sarebbero dovuti uscire. E per uscire sarebbero dovuti ripassare per forza davanti a noi. Io volevo con tutta me stessa l'autografo di John. Al che un ragazzo gentilissimo in prima fila mi assicurò che lo avrebbe bloccato non appena fosse passato lì davanti. E così successe! Al momento del rientro dalla diretta, questo ragazzo bloccò John cosìcchè io potessi allungargli la mia tela. Ricordo che ero ipnotizzata dal movimento della sua mano che poneva l'autografo sul ritratto. E poi si fermò a guardarlo un attimo, sinceramente colpito dal lavoro e mi chiese se l'avevo fatto io. Io risposi che sì, era opera mia, e lui commentò con un "That's great!" che ricorderò finchè campo. E una pacca amichevole sul braccio!
Posato il ritratto mi fiondai sugli altri ragazzi della band: riuscii ad ottenere gli autografi di Simon Le Bon e Nick Rhodes, il cantante e il tastierista, ma, purtroppo non ce la feci a brancare anche Andy Taylor e Roger Taylor, chitarrista e batterista, che sfuggirono via. E non riuscii ad avere nemmeno alcuna foto con la band, a dire il vero non ottenni proprio NESSUNA FOTO (maledetta analogica!), però ottenni l'autografo del mio amato John e un bel complimento da parte sua, e, credetemi, per quanto mi riguarda, ha molto più valore quello!!
Il giorno dopo a scuola mi accolsero come una campionessa e sulla giustificazione scrissi come motivo dell'assenza "Duran Duran a Milano"!!!
L'anno successivo, in data 4 giugno 2005, andai al mio primo concerto loro all'Arena di Verona, con un paio di amiche che avevo talmente ossessionato che mi vollero accompagnare assolutamente. Loro non erano, e non sono, duraniane, però si divertirono tantissimo! Da allora li ho visti altre 7 volte e non ho certo intenzione di smettere! E ancora non son riuscita a scattare nessuna foto assieme a loro!
Ma l'emozione provata in quell'ormai lontano 8 ottobre 2004 è stata davvero un qualcosa di irripetibile!!





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