"Researching this project has taken Yve on an adventure across the internet, devouring hundreds of hours of fan fiction, tweets, blogs and even a detailed tutorial on 'DIY Harry Styles Ugg Boots'. It’s also taken her on a journey of seeing Fangirls in a completely new light, and realising all the subtle ways that we socially sanction completely different behaviours for young men vs young women." (source: southbankcentre.co.uk)
Per la Giornata Internazionale della Donna, al Southbank Centre a Londra è stato il festival WoW - Women of World, una settimana interamente dedicata alle donne. Sfogliando la rivista Timeout di quella settimana, tra gli eventi mi è caduto l'occhio su questa preview del musical Fangirls scritto da Yve Blake.
Capirete, leggo la parola "Fangirl" e la mia testa prende la tangente. Ho letto la descrizione, l'orario era perfetto e in più era anche gratis, non potevo assolutamente farmelo scappare.
E naturalmente non mi sono affatto pentita della scelta.
Lo show è durato poco meno di un'ora, Yve Blake insieme al suo Mini Choir ci ha fatto ascoltare cinque canzoni che andranno a stutturare lo spettacolo vero e proprio che verrà messo in scena a partire dall'inizio del prossimo anno.
Guardatevi questo video per un assaggio:
L'idea dello show è nata intervistando e ricercando il fandom degli One Direction, con particolare attenzione ad Harry Styles, con una breve diversione su Zayn, perché durante questo percorso di studio è avvenuto il grave lutto dell'abbandono di Malik. Ma le fondamenta di tutto, le dinamiche positive che Yve ha cercato di valorizzare con le sue canzoni sono applicabili a qualsiasi fandom.
Il mondo, di base, ci prende per una massa di cretine. Partiamo da questo presupposto, sia che siamo dodicenni o vecchie bacucche come la sottoscritta. Eppure, tutte noi, lo sappiamo che c'è ben altro oltre allo strillare e il metaforico strappo di capelli per il nostro sweetheart.
Yve, da esterna, è riuscita a cogliere tanti aspetti positivi a questo stile di vita, perché in fondo, essere una fangirl è uno stile di vita.
È quello che sto tentando di fare da cinque anni e mezzo con questo blog, purtroppo non riuscendoci alla grande, visto che affitti, bollette e pane in tavola si sono messi di traverso e non mi lasciano il tempo e lo spazio che vorrei dedicarci.
Ma torniamo a Yve e a Fangirls.
Per lei noi fangirl siamo femministe ed inclusive e mai come ora è importante esserlo.
Ha capito che questo, per tante ragazze, soprattutto le più giovani, è un modo di incanalare le proprie frustrazioni adolescenziali. Non ho abbastanza tette, ne ho troppe. Sono cicciona, sono troppo magra. Ho i brufoli. Però Harry mi vuole bene lo stesso. Harry Styles, Timothée Chalamet sono, in qualche modo, delle proiezioni. Le persone che non ti giudicheranno mai per il tuo aspetto, che sono sempre lì per te, che non ti escludono; come fanno i tuoi supposti amici, come fanno i tuoi compagni di scuola, perché tu sei quella stramba e non allineata.
Uno dei modi per incanalare la propria passione, ne avevo parlato anche qui tanto tempo fa (click), è scrivere. Scrivere fan fiction. Non è solo mettere nero su bianco la propria fantasia, sfogarsi creativamente. Yve, giustamente, sottolinea che scrivere fan fiction è anche un modo per esprimere la propria sessualità, il proprio desiderio sessuale. Che da che mondo e mondo, per le donne e specialmente le ragazze molto giovani è sempre stato un tabù, la repressione è sempre stata lì in prima fila a far sentire noi donne dei mostri perché proviamo delle pulsioni sessuali.
Perché le fangirl sono inclusive? Yve fa l'esempio di questo gruppo di Directioners, le Rainbow Directions che è una sorta di comunità LGBTQ+ all'interno del fandom, che crea muro contro il bullismo e l'omofobia.
Insomma, parte dei fandom si fondano sullo shipping di coppie slash e femslash, di che stiamo a parlare. Pensiamo a quanto siano agguerrite le fangirl su Tumblr quando si tratta di temi come diversity, pensate solo al boom di Black Panther al cinema, sì ok, non sono andato a vederlo solo le fangirl, ma vi posso assicurare che sul social media la comunità è parecchio agguerrita.
La Blake sottolinea come, in fondo, essere fangirl è una forma di autodifesa. Difesa dal bullismo, difesa di tutta la merda che ti cade addosso e specie nel periodo adolescenziale sappiamo tutti bene che affrontare un'unghia rotta è un problema, figuriamoci quando ci si sente escluse, bullizzate, messe da parte.
Ultima cosa, ma non meno importante è una sorta di autodeterminazione: perché i ragazzi che si esaltano per una partita di calcio e magari finiscono anche per menarsi per quella partita sono considerati normali, perché è ritenuta una cosa naturale e se una ragazza fa la fila per un concerto o un red carpet è considerata una stupida. Le ragazze avranno il diritto di spendere il proprio tempo e i propri soldi come meglio credono? Avranno diritto a provare passioni come chiunque e nei termini che decidono loro? Io dico di sì.
Insomma, a conti fatti, se ci si ferma ad analizzare le cose, c'è ben altro oltre all'isteria e ai pianti, c'è veramente tanto altro. Basta levare le fette di prosciutto dagli occhi per rendersene conto.
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