Adoro Audrey Hepburn, quindi appena ho visto il poster promozionale di quest'anno, mi sono partiti gli occhi a cuore. E poi mi è partita una nostalgia fortissima.
Nel 2008 e nel 2009 sono stata alla manifestazione come accreditata, grazie al mio preziosissimo corso di laurea (specialistica del DAMS Cinema).
Sono stati entrambi due momenti bellissimi della mia vita, ricchi di esperienze, emozioni e fangirlamento. E pensare che il primo anno neanche volevo andarci, infatti il secondo me lo sono fatto dal primo all'ultimo giorno.
Ho visto film stupendi, ho incontrato un sacco di celebrità.
Anzi, se penso a posteriori che ho sfiorato anche star che allora ancora non conoscevo e ora adoro mi viene un po' da piangere (no, non sto pensando a Dominic Cooper e Hayley Atwell, cosa dite).
E non so cosa darei per rivivere quei momenti da partecipante e ancor più, non so che darei per viverli da organizzatrice.
Ma bando ai sentimentalismi, vi racconto vagamente cosa ho combinato in quelle due edizioni.
(nb: le foto fanno ampiamente schifo, ma abbiate pazienza, avevo una digitale compatta, all'epoca)
2008
Raccontare le motivazioni della partecipazione è un pochetto imbarazzante, vero, Balorda?
All'epoca, io ancora mi atteggiavo a pseudonoglobal ma soprattutto rifiutavo contatti con il mondo della letteratura young adult/urban fantasy/quellochevepare.
"No, io Twilight non lo leggerò MAI!" Disse quella che dilapidò i suoi pochi averi in viaggi in Toscana, convention, merchandising, cinema e chi più ne ha più ne metta.
Vi dico solo che questa era la mia faccia prima di entrare in conferenza stampa:
Per chi mi ha conosciuto in quella particolare fase della mia vita, stenterà a credere ai bestemmioni che ho mandato quel giorno, eppure...
Sì, perché praticamente il primo anno sono stata costretta ad andarci dalla mia amica Balorda, perché non avevo voglia di correre dietro a Pattinson e Stewart, non avevo voglia di spendere dei soldi (sempre stata poraccya). L'ha vinta comunque lei. Ed è stato l'inizio della fine per me. Ma forse quello è un altro discorso, sappiate comunque che tutto è partito da qui.
Ho addirittura regalato il mio biglietto dell'anteprima (di 15 minuti) perché tanto io l'avevo già vista in conferenza stampa.
E, tra l'altro, ho scattato queste foto in conferenza; roba che le Twilighters là fuori in attesa, sotto la pioggia, di Roberto e Cristina mi avrebbero trucidata e/ scuoiata viva.
Ma passiamo oltre, perché la storia di Twilight è degna di un post (se non addirittura una rubrica) a parte e poi ne riparlerò per l'anno 2009.
In quell'edizione ho rivisto Elio Germano (la mia crush italiana), dopo la mega figuraccia fatta l'anno prima ai David di Donatello. Tra l'altro l'ho fatto rimanere come uno scemo perché, nuova all'esperienza festival e tutto sommato anche a quella dei red carpet, non avevo niente da fargli autografare né come una cretina gli ho chiesto una foto. Praticamente è passato davanti a me ed è rimasto lì ad aspettare che gli chiedessi qualcosa e io l'ho solo guardato in faccia, in silenzio come un'ebete. Insomma, sempre incontri di un certo livello con lui.
Visione del film: no comment, io resto sempre traumatizzata quando Elio fa le parti dello stronzo, per quello ancora devo vedere Come Dio Comanda, nonostante sia uscito da secoli, ormai.
Mi sono un po' atteggiata ad intellettuale, diciamolo, saltando da una conferenza stampa ad una proiezione. Eppure non so che darei per rivere giornate come quelle.
Se fossi stata già all'epoca ossessionata da Chris Evans, come minimo sarei saltata sul palco per chiedere a Jessica Biel con che coraggio avesse lasciato l'uomo della mia vita.
Però è troppo bella (e simpatica), quello non riesco a farla più di dieci minuti.
Dopo averlo etichettato com "sfigato" appena messo piede in conferenza stampa, quando sono uscita volevo sposarlo. Mi è partito il fangirlismo acutissimo e, come da prassi, ho iniziato ad aggiornarmi sulla sua filmografia e a intasare il mio pc di sue foto, ovviamente progettando viaggi in Irlanda che a tutt'ora non sono ancora avvenuti.
Insomma, questa prima esperienza è stata più che positiva, considerando le premesse con cui ero partita.
2009
Il secondo anno al Festival è stato veramente un tripudio di fangirlismo, una spudorata maschera da intellettuale solo per correre dietro ai vampiri (di contorno, tra l'altro).
Eh sì, perché come avevo già scritto per il 2008, ero partita totalmente contraria alla saga dei vampira, poi un anno più tardi c'ero dentro fin sopra il collo.
Quell'anno sono riuscita a stare tutti e dieci i giorni di manifestazione, ed è stata un'esperienza unica. Forse anche più dell'anno prima. Ho anche lasciato il mio curriculum negli uffici, ma quella è un'altra storia.
È stato un bel minestrone di eventi: proiezioni di bei film come L'uomo che verrà e divertenti come Oggi Sposi.
A proposito di questo film, ovviamente non è mancata l'occasione di fangirlare per Luca Argentero, presente con la quasi totalità del cast, e mi è stata scattata una delle più epiche foto del secolo:
Vi risparmio il risultato del mio selfie con lui, che definirlo ridicolo è un complimento.
E poi c'è stata la Visione con la V maiuscola. C'è stata LEI con tutte le lettere maiuscole, Meryl Streep.
Conferenza stampa strapiena di Julie&Julia, film meraviglioso, ma io ho attivato il mio solito scatto felino di precipitarmi al piano terra e sgattaiolare in mezzo ai giornalisti, che in queste occasioni diventano peggio delle fangirl, decisamente alla stregua delle bimbeminchia.
Poi è arrivato il loro momento, i vampirla!
Il delirio più totale concentrato in un solo giorno. Una conferenza stampa a momenti più affollata di quella di Meryl Streep, giornalisti mai visti in sala Petrassi prima (come Anna Pradeiro del TG5, casualmente accompagna dalla figlia/nipote/quel che era), ragazze che probabilmente neanche sapevano cosa fosse una conferenza ma che avevano il pass stampa beatamente appeso al collo.
Però la sottoscritta e la Balorda non si sono certo fatte prendere dallo sconforto e nonostante la precedenza ai pass arancioni, noialtre pass blu con la complicità delle nostre amicizie smart (ciao, Anto) siamo finite in seconda fila, proprio davanti agli attori e Melissa Rosenberg.
È stato un red carpet da delirio, io mi ci sono tenuta a debita distanza, pensavo che non si potessero raggiungere certi livelli, poi però sono andata al red carpet di The Hunger Games: Catching Fire e ho cambiato idea (click).
Inoltre, ci siamo fatte infinocchiare dalla sessione autografi: comprando una copia di New Moon avresti incontrato gli attori, ottenendo l'autografo.
Quello che non avevano specificato era che avremmo avuto UN solo autografo, in totale, non per attore.
Per fare due conti, a casa mia abbiamo quattro (4) copie di New Moon: due autografate da Jamie Campbell Bower (una mia e una di mio fratello), l'edizione italiana comprata da mio fratello ai tempi e la mia edizione inglese. So che è un dettaglio marginale, ma è per farvi capire meglio il quadro della situazione (del disagio).
Ma io e la Balorda siamo fine sulla pagina ufficiale della Festa del Cinema (e mio fratello su Getty Images)
La combriccola (Anto, Balorda e me), il giorno successivo al pieno delirio, è riuscita ad allontanarsi dall'Auditorium per esplorare i dintorni di Piazza del Popolo.
Esplorazione andata a buon fine, con tanto di figura barbina annessa perché appena ho visto Charlie Bewley mi sono messa a squittire (usiamo un eufemismo) come una deficiente.
Ma l'aneddoto più delirante? Stupido? Da fangirl? È l'incontro con Jamie Campbell Bower.
Era l'ultima sera del festival, dopo l'ultima proiezione (Julie&Julia).
Io e la Balorda eravamo comodamente sedute in uno dei locali temporanei a gustarci un panino stantio quando vediamo passarci davanti una testa bionda.
La Balo con nonchalance fa "Toh, Jamie." E continua beatamente con la sua cena, io, invece, che tanto normale non sono, con uno scatto felino mi lancio all'inseguimento.
Tanto carino e bellino, era andato a ringraziare la giuria di ragazzi Alice nella città, categoria in cui l'altro suo film, Winter in Wartime, era presente e ha vinto un premio.
Ancora una volta, il mio aspetto da tredicenne ha giocato in mio favore e sono riuscita a mimetizzarmi tra i ragazzini, afferrando una di loro perché mi scattasse una foto con lui. Ovviamente non mi sono risparmiata la perculata da parte sua perché ero troppo bassa, ma whatever, io ho raggiunto il mio scopo.
***
Al Festival ci sono tornata poi nel 2011, ma solo in veste di fangirl, purtroppo niente più accredito e le possibilità di tempo e soldi erano veramente risicate. Ho passato tre giorni e mezzo di stalkeraggio puro, rivedendo (quasi) tutte le mie amiche del fandom di Twilight e non poteva che essere bellissimo.
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Non scorderò mai queste due avventure, partecipare ad un festival come accreditata è una delle esperienze più belle ed interessanti che si possono vivere quando si è appassionati di cinema, a prescindere dall'essere fangirl.
Poi, ovviamente, se riesci ad incontrare o fare una foto con un attore/attrice/regista che ammiri, le emozioni si moltiplicano per mille.
Non so che darei per viverla di nuovo, ma sicuramente resterà uno di quei sogni, e i miei sono tanti, che faranno la muffa in quel famoso cassetto.
A meno che la sorte finalmente voglia darmi una soddisfazione e passare la barricata, quindi vivere un festival cinematografico come organizzatrice, anziché partecipante. Sogni che vagano lì sulle nuvole, in mezzo ad unicorni e arcobaleni.
Io invece negli anni che l'hai frequentato tu, ancora non ci ero mai stata e ancora mi mangio le mani, perchè ero già fan di Twilight! Però dal 2011 in poi penso di esserci andata sempre (forse ho saltato un anno!) e sono sempre super felice quando ci vado perchè si respira aria di cinema! Quest'anno poi, non potevo non andarci, dato che c'era come ospite Jake Gyllenhaal! *-* Avrai tempo per recuperarei, dai!
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